I
Droidi da Battaglia
DI
_raf_ Nerepok
In un'epoca in cui la pace
nella galassia è assicurata dall'ordine dei Cavalieri Jedi, la presenza
di eserciti è superflua e i pochi esistenti sono esigui e retti solo per
formalità. Mentre il Senato affonda nella corruzione, alimentata dal labirinto
della burocrazia, i perfidi Neimoidian, che con la loro Federazione sono
i padroni incontrastati dei commerci nella Repubblica, hanno creato un
possente esercito di droidi, superando qualsiasi altra potenza.
Tali droidi sono esteticamente ispirati ai corpi dei Neimoidian morti.
Se tali corpi non vengono sepolti o cremati, il cervello si essicca dietro
la nuca e la faccia, priva di naso, si allunga assumendo una forma caratteristica,
in base alla quale vengono appunto progettati i droidi, per incutere paura.
Nonostante il loro aspetto, i droidi da battaglia, per molteplici motivi,
non hanno una buona mira e non sono dotati di un sistema di difesa, oltre
ad essere costruiti con materiali poco resistenti. Si tratta di una particolare
strategia economica dei Neimoidian: i costi dei droidi sono ovviamente
bassissimi e i processi di produzione molto brevi, quindi la Federazione
conta sul numero di droidi, trascurandone la qualità e potendone produrre,
all'occorrenza, una grande moltitudine in tempi brevi.
A tal proposito i droidi sono
stati progettati per ripiegarsi in modo compatto al fine di ridurre l'ingombro. Nella
configurazione compressa, 112 droidi possono essere trasportati su speciali rastrelliere
da sbarco MTT .
Sempre per risparmiare sui costi, i Neimoidian non hanno dotato i droidi di sistemi di
elaborazione dati proprio: i loro movimenti e le loro reazioni sono gestiti dagli
elaboratori delle navi di controllo. Per velocizzare i tempi di reazione di un numero
consistente di droidi, ne sono stati progettati quattro tipi diversi, ognuno con un
sistema mnemonico base in cui sono registrate le routine dei movimenti di base, nonché
quelle specifiche per ogni tipo di droide. Tali movimenti sono il risultato di
campionature su soldati viventi, riadattate alle proporzioni dei droidi. Le trasmissioni
tra droidi e stazioni di controllo avvengono naturalmente su frequenze differenti per ogni
categoria. Un particolare va evidenziato per i droidi comandanti come gli OOM-9 : questa categoria di droidi è dotata di un
semplice elaboratore di informazioni proprio, che permette una certa autonomia del droide
e quindi della sua squadra dalla nave di controllo, velocizzando eventuali reazioni a
situazioni di pericolo. Tali droidi possono infatti colloquiare con esseri intelligenti o
cyborg, presentare rapporto ai superiori o dirigere un'azione di battaglia ricevendo dalla
nave-controllo solo gli ordini più importanti, trasmessi su canali prioritari.
Nell'immagine sono rappresentate le quattro categorie principali di droidi. Da sinistra:
droide da battaglia di fanteria, droide pilota, droide di sicurezza, droide comandante
OOM-9. I numeri di identificazione dei singoli droidi (in basso) sono scritti in BASIC.
Tecnicamente i droidi sono molto semplici: le articolazioni sono poco resistenti e i
movimenti sono generati da pistoni pneumatici e servomotori a basso consumo (e a basso
costo), che non consentono certamente "scatti felini", rendendo i droidi
piuttosto lenti. I motori del bacino sono leggermente più resistenti, ma ugualmente
lenti. Le mani hanno tre dita, sufficienti a svolgere tutte le possibili mansioni dei
droidi, dall'uso dei blaster, al binocolo, alla guida delle navi e dei trasporti. I piedi
ordinari possono essere sostituiti con chele o pattini.
Una squadra di droidi di sicurezza, capitanata
da un droide OOM-9, attacca Qui-Gon e Obi-Wan, ma quando le due spade laser fendono la
nebbia del diossido, il droide comandante commenta: "OH OH!".
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La parte più complessa, se così si può definire, dei droidi è la testa che, tranne nel
caso dei comandanti, è poco più di un grande e sensibile ricevitore dei segnali di
controllo. Nella parte alta della testa ci sono i filtri del segnale e i decodificatori,
con gli stabilizzatori magnetici e i dispositivi di conferma e chiarificazione del
segnale. Tali dispositivi proseguono verso la parte bassa della testa con una lunga
antenna multipla, sia per la ricezione che per la trasmissione del segnale codificato. Vi
è poi un grande dissipatore elettromagnetico per la soppressione delle interferenze,
collegato al chiarificatore con cavi schermati. Nella parte terminale bassa della testa
c'è l'elaboratore vocale, dotato di un limitassimo vocabolario (diverso per ogni tipo di
droide) e di un economico quanto scadente fonoriproduttore. Infine, nella testa si trovano
i sensori ottici, talmente scadenti da penalizzare ulteriormente la mira dei droidi, già
scarsa a causa dell'imprecisione dei servomotori degli arti superiori.
I droidi di fanteria e i comandanti sono dotati di due antennine amplificate poste dietro
la spalla sinistra, per la ricezione a vasto raggio. I droidi pilota e quelli di sicurezza
ne sono invece sprovvisti. I "piloti" ricevono un eventuale segnale amplificato
dalla nave in cui si trovano (tutte le navi e i trasporti sono provvisti di amplificatore
e ripetitore di segnale per i droidi); i droidi di sicurezza sono a corto raggio e non
necessitano di segnale amplificato, in quanto non arrivano mai tanto lontano dalle navi da
essere fuori campo ed è sufficiente il ricevitore della testa per ottenere un segnale
pulito. I droidi di fanteria sono dotati inoltre di uno "zaino" che contiene un
alimentatore ausiliario a lunga autonomia e l'amplificatore di segnale per le antennine.
I droidi da battaglia sono muniti di micidiali blaster a gas folgorante, tanto potenti da
perforare armature anche piuttosto spesse (si rivelano invece poco potenti contro uno
scudo deflettore): indubbiamente tra i più potenti blaster di quelle dimensioni. Il gas,
contenuto in una cartuccia posta nella parte posteriore della pistola (a destra,
nell'immagine qui sopra), passa nella cella di energia (esattamente sopra il calcio) che
incendia e carica elettrostaticamente il gas; da lì il gas passa nella canna di
dissipazione, dove il colpo viene "concentrato", raccogliendo le scorie di
energia nel condotto sovrastante e, infine, arriva alla canna finale, che focalizza il
colpo. Quest'ultima canna può essere sostituita con altre, variando così la
focalizzazione e conseguentemente la portata del colpo: più il colpo è focalizzato, più
il suo effetto sarà devastante, ma, contrariamente a un raggio laser vero e proprio, la
sua portata diminuirà sensibilmente, rendendo meno efficace il blaster sulle lunghe
distanze. Il calcio, progettato espressamente per le mani dei droidi, è munito di due
grilletti, che il droide può premere utilizzando l'uno o l'altro dito. Il grilletto
superiore, più piccolo, spara un colpo singolo, mentre quello inferiore, più grande,
serve per il fuoco a ripetizione; nonostante ciò, la cella di energia necessita di un
certo tempo per ricaricarsi, quindi l'intervallo tra un colpo e l'altro nella ripetizione,
è piuttosto lungo. Il forte rinculo generato dal blaster penalizza ancora la mira dei
droidi, i cui pistoni e servomotori non sono abbastanza potenti da mantenere le braccia
stabili durante il fuoco.
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I droidi da
battaglia da ricognizione e cecchini volano a bordo di speciali piattaforme
aeree monoposto. Le ridotte dimensioni degli STAP consentono al mezzo
di farsi largo tra la boscaglia, che ai veicoli più grandi risulterebbe
inaccessibile. Gli STAP sono dotati di un congegno antigravitazionale
posto sotto la pedana e di due motori a turbina alimentati da una cella
di energia posta nel troncone centrale. La stessa cella alimenta due
laser singoli posti davanti al manubrio. La velocità e l'altezza da
terra sono controllate tramite pedali, mentre la direzione e il fuoco
si controllano con il manubrio. Essendo gli STAP prevalentemente mezzi
da ricognizione, i laser non sono molto precisi; inoltre, sempre per
lo stesso motivo, non è stato installato sugli STAP un dispositivo di
difesa, lasciando il droide completamente esposto al fuoco nemico.
Insomma, la potenza dei droidi da battaglia della Federazione risiede
soprattutto nel numero estremamente elevato con il quale vengono generalmente
impiegati e che, come si è visto, è in grado di creare parecchi grattacapi
anche a un esercito motivato come quello dei Gungans. A meno che, ovviamente,
non ci siano di mezzo dei Jedi del calibro di Obi-Wan Kenobi e Qui-Gon
Jinn!
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